i tableaux di pauline guerrier e lo studio
scientifico della fisiologia della laringe.
per la realizzazione di queste opere pauline utilizza ed interpreta i tessuti dell’archivio forte_forte, accuratamente selezionati da lei stessa. questo lavoro è presentato sotto forma di pannelli decorati, alla ricerca di paesaggi astratti segnati da curve e linee che simboleggiano voce, suono, natura e vita.
i 14 tableaux sono divisi in 3 scene: nascita, mutazione, accettazione.
ogni nastro di tessuto, strappato con precisione e
poi meticolosamente pieghettato e assemblato a strati,
forma altrettante linee di fuga che percorrono queste
opere monumentali disegnando sottilmente la ruvidità e la
bellezza delle corde vocali.
la collezione di giada forte gioca con gli stereotipi femminili e maschili.
la capsule corde vocali, composta da 14 pezzi, esalta e rivoluziona il guardaroba iconico dell’uomo e della donna. gli abiti vengono decostruiti e ricomposti: l’interno vive all’esterno, l’impercettibile si rivela. una sinfonia visiva che esalta una forma di libertà e suggerisce consapevolezza.
jaquards tessuti in lino, tele di cotone malfilé, organza di seta, popeline croccante: materiali naturali e contrastanti che manifestano la loro autenticità. un gioco di materiali dove la delicatezza si oppone al vigore, sfugge a qualsiasi classificazione.
colori scuri come nero e blu notte sono in contrasto con le sfumature tenui e femminili del cipria e dell’ecru. l’iridescenza ne riflette lo scintillio mentre gli arabeschi, stampati e ricamati, raccontano il movimento delle opere di pauline.
infine, il tocco musicale di erwin aros.
la performance, pensata come un rito d’iniziazione, è composta da tre parti estratte da tre opere: “l’humana fragilità” di monteverdi, “tis nature’s voice” di henry purcell e “la barcheta” di reynaldo hahn. accompagnato da un piano, erwin aros arrangia queste tre arie in modo da crearne una sola, proponendo un’armonia contemplativa in cui la voce (contro – tenore), arroccata tra gli acuti, è come sospesa.