l’installazione tattile di elise peroi.
realizzata con tessuti provenienti dalle collezioni d’archivio di forte_forte, l’opera di elise peroi è composta da tre trittici bifacciali sovrapposti, dai quali emergono motivi che trasmettono ed ampliano mediante la materialità un’esperienza di pensiero. le forme sono costruite su una successione di strati in lino, popeline di cotone, taffettà e chiffon di seta.
dopo aver ritagliato i tessuti quasi chirurgicamente in nastri irregolari, elise peroi ha intessuto e strutturato la sua tela, invitandoci ad apprezzare tattilmente la composizione dei suoi materiali in base al loro potenziale sensoriale. fili allentati – come pendessero dalla superficie dell’intreccio – e buchi senza i fili della trama conferiscono ritmo all’insieme mediante i loro irregolari spessori.
una celebrazione alla spontaneità della forma
elise peroi dà libero sfogo al materiale, come testimoniano i bordi irregolari e le linee imperfette che contrastano la rettilineità delle strutture. l’opera appare come una superficie sottile in cui il linguaggio e la tecnica si riflettono su entrambi i lati del manufatto, in un’armonia disordinata che suggerisce le tensioni coesistenti in gioco.
l’opera si svela in nove tableaux intrecciati tra di loro. uccelli, semi e ornamenti, come simboli, si annidano e si dispiegano dal basso verso l’alto. una figura polimorfa si estende per tutta l’opera, suggerendo in modo equivoco un mantello, una sagoma spettrale o delle ali.
la mantella di giada forte: un pezzo unico, apogeo della tecnica della tessitura.
il canto degli uccelli e il nodo, entrambe astrazioni, fungono da contrappunto nella mantella realizzata da giada forte.
nelle nuances del bianco e del rosa, ogni piega e ciascun filo imprimono al tessuto un concetto di tensione e di allentamento, di continuità e trasparenza, reiterando il motivo della linea, mentre la verticalità impone una certa solennità.